Sommario del fascicolo due

n° 2

25 Settembre 2023

Il lettore avveduto coglierà il fil rouge che lega i testi raccolti nella sezione Confronti a quelli che appaiono nella sezione Intersezioni. La prima ospita gran parte delle relazioni presentate al recente Convegno veneziano dedicato, con il patrocinio di Accademia, alla didattica del diritto privato, nella seconda sono riportate alcune riflessioni di Andrea Barenghi, Lucia Bozzi, Maria Vita de Giorgi e Pasquale Femia, sollecitate dal prezioso volume Sua maestà legge? Tre secoli di potere, diritto e letteratura nel quale Donato Carusi disegna con accurata passione l’immagine che del giuridico emerge dalle pagine di libri che al diritto non sono espressamente dedicati.

Due generi, due forme letterarie, due modi di avvicinarsi al diritto, forse meno distanti di quanto potrebbe apparire a prima vista se è vera l’osservazione che formula Nicolò Lipari nelle conclusioni del Convegno: il diritto non è dato ma va cercato.

Al tema della didattica del diritto – merita ricordare che giusto quaranta anni fa Natalino Irti aveva promosso il Convegno ‘L’insegnamento del diritto privato’ – sul quale dialogano ora Salvatore Patti, Carmelita Camardi, Claudio Scognamiglio, Paola Iamiceli, Pasquale Femia, Pietro Sirena, Carlo Granelli, Matilde Girolami, Alberto Benedetti, Armando Plaia e Roberto Senigaglia, è anche dedicato il pensoso contributo di Filippo Nappi sulla formazione del giurista, a testimonianza di come dell’argomento sia da molti avvertita l’importanza in una stagione nella quale da un lato è notevolmente aumentato il numero dei manuali di diritto privato, dall’altro si andata ampliando oltre i confini del codice la stessa area della materia alla quale loro tramite è indirizzato lo studio.

La necessità di analizzare le questioni poste dalla scienza pratica viene declinata con una articolata pluralità di accenti nella sezione Orientamenti. Luigi Rovelli rilegge l’abuso del diritto nella prospettiva del diritto societario; Riccardo Omodei Salè, sollecitato dalla pronuncia delle Sezioni unite, torna su un tema cui aveva dedicato uno approfondito studio monografico ed esamina i riflessi che sul piano possessorio determina il decreto di esproprio; Martina D’Onofrio ripercorre il significato da attribuire all’antica regola della institutio ex re certa; Carolina Magli fa il punto sulla giurisprudenza di legittimità in tema di contratti derivati.

La recente riforma che ha investito codice di rito non solo ha riscritto molte regole del processo, ma ha determinato riflessi sul piano sostanziale dei rapporti. Su due di tali profili ferma l’attenzione la sezione Opinioni. Valentina Di Gregorio mette a fuoco

il ruolo che riveste o meglio dovrebbe rivestire la mediazione nel nuovo processo di famiglia, mentre Giulia Donadio esamina e precisa il ruolo ora attribuito al notaio in materia di autorizzazioni al compimento di atti dell’incapace. Nella medesima sezione Andrea Dalmartello torna sull’istituto del recesso valorizzando, anche alla luce di nuove norme europee, il ruolo di regolatore del mercato proprio del diritto dei consumatori; Massimo D’Auria riflette sulla rimessione alle Sezioni unite della questione relativa all’estensione al convivente more uxorio della disciplina dell’impresa familiare; Alfio Grasso affronta la per molti versi problematica rimessione alla Corte costituzionale degli effetti dell’adozione quanto alla cessazione dei rapporti dell’adottato con la famiglia d’origine.

La vocazione all’apertura ad altre esperienze rende particolarmente ricca la sezione Intersezioni che non si esaurisce nei contributi su diritto e letteratura già prima richiamati.

In questo numero la sezione accoglie anche l’intervista di Roberto Conti ad Antonio Ruggeri sul tema intrigante ‘Verità e Costituzione’. E va avvertito che non si tratta di un contributo isolato, bensì l’inizio di un percorso nel quale l’idea ‘verità’ sarà al centro di altre interviste nelle quali Roberto Conti continuerà il dialogo anche con esponenti del mondo dell’informazione, delle scienze sociali, delle professioni, nel tentativo di sondare il significato di un termine che già per il suo declinarsi anche al plurale appare intrigante ed al contempo essenziale per l’intelligenza della realtà.

La medesima sezione ospita l’importante studio di Tommaso dalla Massara sulla comparazione diacronica come metodo di ricerca. Uno studio che si salda idealmente con quanto aveva lucidamente esposto quaranta anni fa Paolo Grossi in occasione del Convegno sull’insegnamento del diritto prima ricordato, affermando la necessità di privilegiare ‘il divenire del pensiero giuridico’. Un programma, sul quale tutti noi dovremmo riflettere, che Pietro Rescigno aveva già tracciato nella prefazione della prima edizione – del 1973, un’altra ricorrenza! – del suo manuale, esprimendo la «convinzione che vicenda storica, ragione politica coerenza tecnica degli istituti siano momenti di una riflessione unitaria, per chi voglia interpretare l’esperienza del diritto».

Angelo Venchiarutti prosegue il progetto degli Osservatori illustrando temi di recente dibattuti sulle riviste francesi e nella medesima sezione Mauro Grondona allarga ancor di più l’orizzonte confrontandosi con la recente ed assai interessante indagine diretta da Michele Graziadei e Lihong Zhang sulle esperienze internazionali del ‘fare’ i codici civili.

In tal modo, riflettendo sul fenomeno codice come oggetto di studio, viene riproposto in una diversa prospettiva il tema della didattica del diritto privato segnalato in apertura del percorso tratteggiato circa i contenuti del secondo fascicolo di ACCADEMIA: buona lettura!