Responsabilità civile per diffamazione se la cronaca giudiziaria altera i fatti essenziali – 23 maggio 2025
23 Maggio 2025
Cass. sez. un. 18 maggio 2025, n. 13200
La sentenza delle Sezioni Unite civili affronta, con ampia e articolata motivazione, il tema ormai tradizionale del bilanciamento tra il diritto di cronaca, quale fondamentale strumento della libertà di espressione, e il diritto antagonista all’onore e alla reputazione individuale.
Pronunciandosi sulla sussistenza della responsabilità civile per diffamazione a mezzo stampa, ed anche considerando le peculiarità della pubblicazione on line rispetto alla stampa cartacea, la Corte richiama la precedente giurisprudenza che, senza ignorare ruolo fondamentale della stampa come garanzia di effettività della democraticità di un ordinamento, ha formulato il c.d. ‘decalogo del giornalista’ (Cass. n.5259/1984) ed ha poi dato corpo al principio de c.d. ‘giornalismo responsabile’, anche riconducibile al secondo comma dell’art. 10 CEDU, per cui la tutela della libertà di espressione è, per il giornalista, condizionata da un esercizio in buona fede, nonché all’accuratezza e all’affidabilità delle informazioni veicolate al pubblico.
La sentenza formula il principio di diritto:
“in tema di diffamazione a mezzo stampa, l’esimente del diritto di cronaca giudiziaria, qualora la notizia sia mutuata da un provvedimento giudiziario, non è configurabile ove si attribuisca ad un soggetto, direttamente o indirettamente, la falsa posizione di imputato, anziché di indagato (anche per essere riferita un’avvenuta richiesta di rinvio a giudizio, in luogo della reale circostanza della notificazione dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari di cui all’art. 415-bis c.p.p.) e/o un fatto diverso nella sua struttura essenziale rispetto a quello per cui si indaga, idoneo a cagionare una lesione della reputazione (come anche nel caso di un reato consumato in luogo di quello tentato), salvo che il giudice del merito accerti che il contesto della pubblicazione sia tale da mutare, in modo affatto chiaro ed inequivoco, il significato di quegli addebiti altrimenti diffamatori”