L’accertamento dell’AGCM sulla scarsa chiarezza delle clausole contrattuali non è vincolante per il giudice civile – 12 marzo 2025

12 Marzo 2025

Corte di cassazione, sezione prima, 22 gennaio 2025, n. 1580

La Corte di cassazione, stabilisce che l’accertamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulla scarsa chiarezza delle clausole contrattuali non costituisce una presunzione legale nel giudizio civile, e che la normativa di settore non attribuisce a tali accertamenti un valore vincolante per il giudice ordinario, il quale mantiene piena autonomia nel valutare la validità delle clausole.

A differenza degli illeciti anticoncorrenziali, dove le decisioni dell’AGCM e dei giudici amministrativi possono costituire prova privilegiata, nel caso delle clausole vessatorie dei contratti tra professionisti e consumatori non sussistono i requisiti per l’applicazione analogica dell’art. 7, d. lgs. n. 3/2017, che disciplina il risarcimento del danno da illeciti anticoncorrenziali.

Di conseguenza, il giudice civile può tenere conto degli accertamenti dell’AGCM ma non è obbligato a conformarsi ad essi.

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