Incostituzionale l’esclusione delle persone singole dall’adozione internazionale di minori – 26 marzo 2025
26 Marzo 2025
Corte Costituzionale, 21 marzo 2025, n. 33/2025, Pres. Amoroso, Red. Navarretta
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli artt. 29-bis, comma 1, e 30, comma 1, della legge 4 maggio 1983, n. 184 (Diritto del minore ad una famiglia), nella parte in cui non prevedono che una persona singola italiana possa adottare un minore residente all’estero, e già in stato di abbandono. L’art. 29-bis rinvia infatti all’art. 6 della medesima legge, che stabilisce che l’adozione è consentita ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, affettivamente idonei e capaci di istruire, educare e mantenere l’adottato.
Secondo la Consulta, il precipuo obiettivo di assicurare un ambiente familiare armonioso e stabile al minore può realizzarsi anche nel contesto della famiglia monoparentale. Mentre l’esclusione a priori della persona di stato libero dall’adozione internazionale lede gli artt. 2 e 117, primo comma, della Costituzione, quest’ultimo in relazione all’art. 8 CEDU, in quanto si concretizza in una restrizione, non conforme al principio di proporzionalità, all’autodeterminazione orientata ad una genitorialità ispirata al principio di solidarietà.
Richiamando poi, tra le altre, la sentenza n.183 del 2023, che pone al centro il superiore interesse del minore, la Corte precisa come l’indicazione di preferenza per l’adozione da parte di una coppia di coniugi, cioè il principio della bigenitorialità, non supporta la scelta di convertire tale modello di famiglia in una aprioristica esclusione delle persone singole dalla platea degli adottanti, mentre il miglior interesse del minore è direttamente preservato dalla verifica giudiziale concernente la concreta idoneità dell’adottante, tale da includere anche la valutazione del sostegno che può essere offerto all’adottante dalla rete familiare di riferimento.
La Corte aggiunge, infine, che l’esclusione della persona singola dalla facoltà di adozione del minore residente all’estero, in un contesto in cui è invece possibile l’adozione di minori di nazionalità italiana da parte di adottanti singoli residenti in un diverso Stato, è contraria al principio di ragionevolezza.